Del perché la “teen” è padrona assoluta dell’immaginario italiano: ovvero i peccati di Berlusconi riflettono i nostri

Teen

Una valanga di corpi giovani fecondano da allora il desiderio italiano. I siti porno si tramutano in serbatoi di sperma virtuale, con milioni di immagini di giovani fanciulle in fiore che copulano con ogni essere vivente. La televisione commerciale sdogana l’adolescente per gettarla in pasto al telespettatore arrapato. La moda compie il gesto finale abbassando la vita dei jeans per regalarci visioni di mutandine da desiderare. Tutto è compiuto. Silvio Berlusconi officia solamente la cerimonia finale: la teen è desiderio assoluto del potere, perdendosi tra minore e maggiore età. I suoi umori sono l’elisir di lunga vita, pozione magica per saccheggiare la sua anima. I sinistri moralisti di oggi catechizzano i sodali sulla fine dell’innocenza; per poi darsi di gomito al passaggio dell’adolescente del secondo piano. I guru televisivi si scoprono ayatollah della morale mentre danno la parola alla comprimaria di studio post-minorenne. La teen divide e ricompone i desideri. Ma non siamo satiri, siamo poveri caproni illusi e maleodoranti. Il nostro terrore della femmina ci spinge verso la schiavitù dei corpi e la perdita assoluta dei sensi. Non cerchiamo più l’orgasmo assoluto ma la versione fotostatica del coito di qualcun altro

 

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Roberto Giannotti

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