L’universo femmineo è pieno di insidie: angoli scapestrati che lacerano la pelle, discese fulminee prese sempre dall’altra parte e paludi vischiose di coercizioni inespresse. Certo, di contro puoi immergerti in fiumi di miele, addormentarti su spiagge freschissime e salire vette che spezzano il fiato. Tutto dipende dalla sorte pagana oppure dal destino invidioso e superbo. Se il fato si dimentica di te puoi patire la sventura di scontrarti con le femmine che amano come Enrico Berlinguer. Arcigne e perennemente imbronciate agitano lame di giudizi universali, cataclismi di apocalissi infinite. E poi la questione morale, che come per Berlinguer riguarda solo te, ti deturpa l’anima come psoriasi marcita dal tempo. Comizi vedovi di qualsiasi giustizia si abbattono come mannaie sulla tua testa, che come un refrain, ti rispunta subito sbiadita dal collo per far posto alla prossima scure. E come Berlinguer, quello che urlò al movimento del 77 “fascisti, fascisti e ancora fascisti”, nasconde la verità dietro la propria, unica e invisibile realtà. Da Berlinguer copia l’innata passione verso l’etica cattolica per approdare al proprio personalissimo compromesso storico, che sarà prontamente negato un attimo prima e riaffermato ad ogni battito di ciglia. Infine, come Enrico Berlinguer, che condannò Moro alla morte per difendere una fermezza solo morale e mai politica, ti annienta verso un lento e mendace suicidio. La tua dipartita e la sola prova della sua esistenza. Berlinguer declamava da i banchi del Parlamento la sua nenia artritica verso gli scranni democristiani per finire con il famoso rito della “non sfiducia”. Ecco! lei sarà sempre accanto a te, invitata come Enrico Berlinguer come “ospite interessato” al governo della tua vita.