Descrivere il picture disc di GustoForte “Souvenir of Italy/La merda che fuma”, dare una qualche forma dialettica alle palpitazioni elettromagnetiche che fuoriescono dal vinile, cercare di disegnare con l’ausilio della grammatica, anche quella più elementare, un percorso logico o almeno descrittivo è complesso. Non certo per una multiforme difficoltà oggettiva, perché la concretezza è impossibile avvicinarla a Gustoforte: combo scartavetrato da ogni impercettibile voglia di apparire e di sottolineare con matita copiativa inesistente l’immaginaria scena sperimentale italiana. Non per forme tipiche di supponenza intellettiva o per superiorità affamata dall’invidia. Solo per una tenace e corrosiva noia verso se stessi. GustoForte nasce a Roma nel 1984, sviluppa il proprio magma sonoro e si mescola dentro il pulsare continuo delle notti periferiche romane. Il dub, senza eco, batte un tempo finito. Il suono cupo e silenziosamente urlante della tradizione romana si sporca di rumori di fondo. Indistinguibili. Perenni.Stornelli zoppicanti sbattono furiosi in una vecchia camera d’eco. Riprende il danzare da fermo del pensiero increato degli anni70:Telaio Magnetico, I Fiori di Mario Schifano, Aktuala, Claudio Rocchi, Aktuala, Osage Tribe, Juri Camisasca, Albergo Intergalattico Spaziale, N.A.D.M.A, Lino “Capra” Vaccina, Pierrot Lunaire, Opus Avantra. E poi il Carmelo Bene delle cantine zuppe d’umido e blatte, il cinema di Cesare Canevari, Alberto Cavallone, Gualtiero Jacopetti, Nico D’Alessandria, Alberto Grifi, Ugo Nespolo,Piero Bargellini e Mario Schifano. L’elettronica di Egisto Macchi frullata con la saliva anti-art di Cramps e BlaBla records.GustoForte frulla le metafore impazzite della no-wave americana con il pulsare furioso dei barcaroli romani. Carta vetrata sonora colma di umori organici. Per tentare di descrivere il suono e i Suoni che rigurgitano in Gusto Forte, forse basta pronunciare la parola Malagrotta: la discarica che abbraccia Roma da 40anni, 240 ettari di fanghi e scarti di ogni tipo. GustoForte è una discarica della memoria che plasma le melme inservibili delle avanguardie nazionali in forme nuovissime stracolme di massa grassa popolare.
Tutto qui.
Un solo vinile pubblicato nella primavera del 1985 in 200 copie, copertina di lamiera per preservare la colla sonora contenuta all’interno dei solchi. Due sole performance dal vivo. Del secondo lavoro furono stampate solo le lacche. Poi si sono perse le tracce. Almeno quelle visibili. Perché quelle sotterranee erano frequentatissime. GustoForte rifiuta l’idea di scene indipendente, troppo appartenente ad una idea “critica” del giovanilismo post-fascista. Preferisce e predilige la parola “autonoma”: liberi da schemi prefissati, da forme distributive retoriche e paludate. GustoForte stampa vinili in limitatissime copie, audio cassette costrette da serigrafie e cianografie, pubblica fotoromanzi sfocati e strappati. Per un pubblico non scelto, casuale, autonomo da scelte condizionate: lascia le copie in stazioni, piazze e fermate d’autobus. Lisbona, Parigi, Roma, Palermo e Bucarest. Per anni GustoForte disseta il nonpubblico dell’arte. In tutto 17 pubblicazioni autonome. Poi l’incontro con “Plastica Marella (editore in modo moderno) che dell’autonomia contrapposta all’indipendenza fa il suo manifesto. Fuori dagli schemi per contenere tutti gli schemi, la contraddizione come furore dell’arte, l’osceno come forma di liberazione. GustoForte e Plastica Marella (editore in modo moderno) fanno dell’incoerenza una forma artistica da mercato rionale, smercio di reliquie per baciapile dell’arte. O perlomeno il maldestro tentativo di mettere ordine nel confuso catalogo di GustoForte e darlo in pasto agli affamati di ogni ordine e grado.Il picture disc contiene due brani composti attorno alla prima metà degli anni ottanta: “Souvenir of Italy” e “La merda che fuma”. Souvenir of Italy è del 1986 e doveva essere stampato, come secondo lavoro di GustoForte dopo alcuni mesi la registrazione. Ma l’editore fallì e tutto rimase incompiuto. 12 mangiadischi affamati di suoni italiani si scontrano con la massa sonora di GustoForte: necrofora discesa negli inferi della memoria Nazionale.Il secondo brano “La merda che fuma” appartiene ad una registrazione dal vivo effettuata nel 1985 al teatro Beat’72 di Roma, uno dei luoghi della vecchia avanguardia romana. La composizione è costruita attorno ad uno scritto di Osvaldo Licini, “La merda che fuma” per l’appunto; Licini è uno tra i massimi artisti moderni italiani, pittore, poeta e immenso agitatore dell’arte italiana.
Su Gustoforte per ordinare il vinile e su Bandcamp per la versione digitale.
To describe GustoForte’s Picture disc “Souvenir of Italy – La merda che fuma”, to give some dialect shape to the electro-magnetic throbbings that come out from the record , to try drawing, with grammatic help also that more basic, a logic or a descriptive way, it’s complex.And not because exists a multi-shape objective difficulty but rather the concreteness it’s impossible to approach to GustoForte: sandpapered combo from every imperceptible wish to appear and to underline with inexistent ink-pencil the imaginary experimental Italian scene. Not for a typical shape of intellectual arrogance or for superiority starving from the envy. But only for a tenacious and corrosive tediousness to their self.GustoForte born in Rome in the 1984, develop its sonorous magma and then blend into the continuous beat of the peripheral roman nights. The dub, without echo, beats an ended time. The gloomy sound and silently shouting of the roman tradition dirty oneself with ground noises. Indistinct. Perennial.Limping ditties shake furious inside an old echo’s room. Take again the steady dancing of the not create thinking of age ’70: Telaio Magnetico, I Fiori di Mario Schifano, Aktuala, Caludio Rocchi, Osage Tribe, Juri Camisasca, Albergo Intergalattico Spaziale, N.A.D.M.A, Lino “Capra” Vaccina, Pierrot Lunaire, Opus Avantra. And then TheCarmelo Bene of wet of cockroach and stew cellars, the Cesare Canevari, Alberto cavallone, Gualtiero Jacopetti, Nico D’Alessandria, Alberto Grifi, Ugo Nespolo, Piero Bargellini and Mario Schifano’s Cinema. The Electronic music of Egisto Macchi whisk.. with the anti-art saliva of Cramps and BlaBla records.GustoForte whisks the crazy metaphor of the American no-wave with the violent throb of roman “barcaroli”. Sonorous sandpaper flood of organic humours.To describe the sound and the Sounds that regurgitate in GustoForte it’s enough to say the word Malagrotta: the rubbish dump that embraces Rome from 40 years, 240 hectares of mud and refuses.GustoForte is a rubbish heap of the memory that shapes the useless mud of nationals vanguards to more new shapes full of faith popular mire.
It’s all.
Only one record published in the spring of’ 1985 in 200 copies, sheet cover to keep the sonorous clue into the tracks. Only two live performances. About the second work on published only the lacquers. Then on lose the tracks. At least those visible. Because those underground was frequented so much. Gusto forte rejects the idea of the Independent scenes, too much belonging to an “critical” idea of post-fascist juvenile movement.It prefers and likes better the word “autonomous”: free of prefixed schemes, of distributive shape rhetoric and boogy. GustoForte prints records but only limited copies, audios cases forced from serigraphies and blueprints , prints blurred and drew foto-romances. For a not selected public, casual, autonomous from conditioned choices: it leaves copies in stations, squares and buses stops.Lisbon, Paris, Rome, Palermo, and Bucarest. For years Gusto Forte unsettles the not-public of art.In the aggregate 17 autonomous publications. Then the meet with “Plastica Marella” (editor in modern sense) who make her manifest about the autonomy opposed to the independence. Out of the schemes for contain all the schemes, the contradiction like fury of art, the obscene like way of liberation. GustoForte and Plastica Marella (editor in modern sense) transform the incoherence in a artistic shape for ward market, sale of relics for art’s bigot.Or at least the awkward attempt to set in order in the GustoForte’s confused catalogue and then give it like food to all the starving.The picture disc contains two tracks composed around the half of years 80’:“Souvenir of Italy” and “La merda che fuma”.Souvenir of Italy born in the 1986 and had to be print like second work of GustoForte some months after the registration. But the editor failed and everything remained unfinished. 12 record players hungry of Italian sound collide with the resonant mud of GustoForte: necrophile descent into the hell of the national memory.The second track “La merda che fuma” belongs to a live registration made in the 1985 at the Beat ’72 Theatre in Rome, one of the places of old roman vanguard. The composition was made on a writing of Osvaldo Licini “La merda che fuma” ; Licini is one of the best modern Italian artist, painter, poet and immense agitator of Italian art.