Io non sopporto l’insopportabile vicinanza con l’imbecille che si addormenta durante l’insopportabile esistenza

Auroritratto dal falso

Non sopporto più nulla e nessuno. Causa l’età che inesorabile avanza ovunque: sul corpo, nella mente, nei sogni, nei pensieri. Ma non credo sia questa la causa; forse una tara del dna che, come una atipica dermatite mangia pezzetti di pelle, divora la mia resistenza all’imbecille contemporaneo. Che poi è identico all’imbecille vintage. Ti guarda con occhi zeppi di nevrosi amicale, ti insegue ovunque, correndo immobile all’indietro. Si erge a latifondista della tua campagna per regalarti terreni paludosi. E tu ti perdi dentro quella palude, perché è secca e grassa d’invidia, vomita ingerenze idiote: nessun tribunale,però ti darà mai ragione, perché l’imbecille insopportabile oramai ha serrato tutte le serrature delle aule di giustizia, con una miscela di millechiodi e saliva ferrosa.
Non sopporto l’imbecillità adunca della televisione, che scoreggia aria senza ossigeno nei miei polmoni. Non sopporto la politica, regno eterno della retorica democratica, ossessionata nel consigliarmi come divenire parte della bicamerale dell’imbecillità. Non sopporto l’invasione degli imbecilli di sinistra, che guidano corriere vuote verso capolinea soppressi. Non sopporto l’imbecillità della destra che si nutre di condilomi senza anima, perché loro stessi sono consapevolmente condilomi senza neppure la tristezza di un orgasmo improvviso. Non sopporto le visione patinate che sorreggono castelli di immagini uguali a quelle precedenti, non sopporto i sapori di pranzi e cene dettati dalle date di scadenza: perché l’imbecille non scade mai, è eterno come Dio, e come lui scrive decaloghi sull’esistenza, su quello che è bene e su quello che è male. Alla fine confonde Dio con se stesso. E Dio confonde me con gli imbecilli.

Eccomi alla processione della mia vita, sulle spalle San Imbecille mai stato martire: e piango. Attendo il giudizio universale della sacra imbecillità. Ma è solo un assolo, il mio. Imbecille quanto basta per redigere l’undicesimo comandamento che sarà cancellato. Ma questo l’imbecille non lo sa.

Roberto Giannotti