Questa epoca sarà ricordata come l’era della fine dell’idea di Dio. Perlomeno del concetto di Dio che ci accompagna da due millenni, dall’avvento del Dio che si fece uomo, visse come il “figlio di dio” e morì come uno qualunque di noi. La catechesi che, in modi diversi ma ugualmente identici, ha strappato dentro di noi ogni barlume di luce, quella che accese i “Lumi” che brillarono per poco, e ci ha affogati dentro una pozza senza fine, nera e caotica di imperativi soavemente cantati, che chiamavano il “mistero della fede”. Il mistero, quel Mistero che adunava mille incertezze logiche – zittite immediatamente sotto quintali di sensi di colpa – è stato oggi gettato dal Golgota in pasto al Nulla, un Calvario spento e rumoroso di niente, si è tirato dietro migliaia di carni macellate in nome della Fede, corpi bruciati e massacrati nel nome del Padre. Benedetto XVI, il Papa teologo, mite come una lama affilata dal tempo, ha spento il “Mistero” e acceso il Kaos. Così, all’improvviso, come la morte quando decide di far sua una vita, vigliacca, come la parola stessa non riesce a racchiuderla. Vigliacca. E vigliacco il Papa, con quelle parole colme di retorica millenaria, decide che non esiste più il “Mistero” e la “Fede”, e non esistendo adesso non sono mai state. Non esiste più la contemplazione del “Sacro”, perché, con quell’evento, il Sacro non è più estasi, e senza estasi non esiste nessuna verità ultima. Benedetto XVI con le sue dimissioni da papa, sancisce inesorabilmente che il tempo dell’anello piscatorio è terminato, che, dimettendosi, comunica che lui, il papa, non è meglio o peggio di noi. È come noi, e noi siamo la cosa più lontana dall’idea di Dio. Lo Spirito Santo, che nella Tradizione cattolica è lo Spirito di Dio, ha scelto l’uomo sbagliato, un uomo vile. E siccome Dio è grande nella sua infallibilità, sbagliando comunica che ha smesso di esistere. Fine di Dio e dell’idea di Dio. Siamo nell’era del Kaos, il basso e l’alto si uniscono in un solo regno. Noi, spettatori abbandonati da tutti gli dei non possiamo far altro che pregare. Pregare un Dio che non esiste più. Oggi, credenti e non, siamo infinitamente più soli.