Peter Paper, un eroe del mio tempo

Peter Paper

Jean -Marie Colombani, l’ex direttore del quotidiano Le Monde, ha scoperto che i siti di streaming porno hanno cambiato le abitudini sessuali dei francesi. I guru demo progressisti arrivano sempre 5 minuti dopo qualsiasi evento epocale. Sul suo sito Slate.fr è elencato il conto del disastro: l’uso della pornografia nella coppia ha superato i single: il 48% contro il 45%. Lo streaming del desiderio svelato, tramite i vari Xvideos , Youporn o Redtube, hanno reso la pornografia quotidianità, cancellando il monopolio dei magnati del porno e consegnando l’agenda della trasgressione nelle mani dei frequentatori della rete. Oggi è possibile soddisfare qualsiasi devianza, anche quelle impensabili e lontane dal comune senso della trasgressione: puoi godere la visione di gente che si fa massacrare i genitali a suon di pugni oppure ardere mentre osservi due allegre ragazze si sbavano addosso per 50 minuti. Tutto è possibile. In più puoi condividere le tue sessioni sessuali con il resto della rete (il più delle volte con il partner ignaro dell’evento) e scambiare commenti e consigli. Gli adolescenti ricevono la loro dose di porno fin da subito, alterando così i meccanismi del desiderio e della sessualità: un esercito di futuri automi sessuali invaderà la Storia di questa civiltà, cancellando per sempre l’umanità dall’atto sessuale. Anche gli anziani possono godere delle visioni che vomitano i vari siti di streaming umiliando i loro attributi mentre si strappano gli ultimi residui di cataratta sullo schermo del computer. Oggi tutto è adesso, anche la fantasia e la complicità di coppia. La scoperta e lo svelamento è noia analogica. Come del resto era analogica la pratica onanistica dei primi anni settanta, un misto di romanticismo pornografico che, visto ora, appare tristemente decadente. La Ediperiodici era la nostra YouPorn, casa editrice fondamentale per la nostra crescita. I volumetti che si nascondevano con amore si mescolavano con i tomi di Feltrinelli e Savelli.

Peter Paper

 

Peter Paper

Tra tutti spiccava Peter Paper (i testi e le sceneggiature erano di Pippo Franco e i disegni di Raoul Buzzelli), sfigato ometto ma meravigliosamente iperdotato, che viveva la sua “fortuna” inconsapevolmente e si trascinava sfigato nella vita. Come del resto noi, generazione degli anni settanta: all’oscuro d’essere protagonisti della Storia. Eravamo arrapati ma innamorati. E lo siamo ancora oggi.

Roberto Giannotti

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